VITA EST MILITIA SUPER TERRAM
DESTRA ITALIA il blog dei liberi.:  http://destra-italia.blogspot.com    -    La voce della destra libera in rete. Troverai: news, approfondimenti,dibattiti, foto, video, tutto su storia e cultura di destra.  
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mercoledì 12 novembre 2008

CAMERATA COLUCCI: PRESENTE!

Si è spento all' eta di 73 anni l' On. Nino Colucci.
Guida politica, spirituale, morale, maestro di vita, acuta voce del foro Salernitano. Per anni consigliere comunale, parlamentare per tre legislature, prima del MSI di AN poi, federale a Salerno.
Salerno ha perso un padre, una guida, in tanti hanno perso un Amico, un Amico schietto, sincero.
Ciao Nino... resterai tra la gente.
Cosi recita un manifesto, ci associamo a questo saluto, compendio della sua personalità.
Destra Italia onora la sua memoria.

Angelo Avallone

lunedì 22 settembre 2008

Alleanza Nazionale, il partito che visse due volte! Dalla vera Destra alla destra dei democristiani!!

Cari amici questo contributo vuole essere non solo un argomento di discussione ma anche e soprattutto un filo guida del nostro portale. Il momento storico ci impone una profonda riflessione sul futuro della destra ed in special modo Alleanza Nazionale, partiamo dal ruolo del MSI, che tutti conosciamo e stimiamo: fino a Fiuggi.
Si dico Fiuggi perchè per tanti è il punto di partenza di una nuova destra, per altri ancora la data che ha segnato la fine di una destra autentica non borghese e non democristiana, come la vorrebbe Fini. Il nostro mondo non ha più bisogno di sdoganarsi e dimostrare di non essere fascista, anche se per me sarebbe un vanto potersi definire tale. Dico il partito che visse due volte perchè il grande MSI forse aveva esaurito il suo ruolo, Allenza Nazionale forse lo sta esaurendo, ma è giusto unirsi in un partito unico? E’ questo ciò che chiede l’elettorato? La sinistra italiana si sta già spegnendo sotto se stessa e le sue illusioni di "partito democratico", potrebbe toccare anche alla destra se continua di questo passo, vero è che c'è bisogno di una destra europea ed europeista, ma e'anche vero che la destra italiana è sempre stata una "destra atipica e tipizzata" per usare una espressione dell' On. Nino Colucci, atipica dagli stereotipi sempra abbinati alla parola destra ma allo stesso tempo tipizata al contesto di una Nazione che ha vissuto in tutta la sua pienezza il Fascismo.

Non si capisce cosa c'è di male ad essere populista, ad essere per uno stato sociale, ad essere cattolico e non semplicemente richiamarsi ai valori del cristianesimo, ad essere nazionalista, AN anche se per alcuni ha concluso il proprio ciclo vitale rispecchia i bisogni del popolo italiano.

Con ciò non si vuol negare l' opportunità del partito unico ma si vuol solo rivendicare alcuni volori, tra i quali: il senso di appartenenza, il radicamento e perchè no il senso di Cameratismo, è ovvio senza torcicollo ma anche senza rinnegare il passato, gli errori o orrori ma comunque senza lanciare fango alle proprie spalle.

Del resto uno dei motti di Benito Mussolini era: " Per aprire le porte del futuro non bisogna restare inchiodati al passato."

giovedì 10 luglio 2008

Quando la Destra è Musica

Testo di un brano di musica di destra, che meraviglia.

Eran giorni di sangue,
Eran giorni senza fine,
Per le orde slave era l’ultimo confine
Erano gli ultimi fuochi di un’infinita guerra
E quei barbari feroci volevan quella terra!
Uomini e donne venivan massacrati
Loro sola colpa italiani essere nati
Vecchi e bambini gettati negli abissi
Spinti giù nel vuoto dal gendarmi rossi!


Foibe nella roccia e di roccia era anche il cuore,
Di un maresciallo boia, di tanta gente senza nome,
Venivano sospinti con furore e odio,
Vittime prescelte per un vero genocidio
E dopo cinquant’anni han finito di scoprire
Ciò che sempre si è saputo continuano a mentire,
Ma non avranno mai pace quelle nude ossa
Finché esisterà l’immonda bestia rossa!


È passato tanto tempo, ma il mio cuore gioisce ancora,
Quando signora morte suonò la sua ultima ora!
Per quel maresciallo assassino d’innocenti,
Per quel boia immondo assassino di tanti
E non posso più scordare e il mio cuore piange ancora
Al ricordo di un presidente che ha baciato la sua bara
Presidente di quell'Italia che ha voluto dimenticare
Chi fu massacrato perché Italiano volle restare!


Maresciallo assassino!
Maresciallo assassino!
Maresciallo assassino!
Maresciallo assassino!
Maresciallo assassino!
Maresciallo assassino!
Maresciallo assassino!
Tito boia!

tratto da http://archiviononconforme.blogspot.com

lunedì 30 giugno 2008

Peppe Dimitri

Il primo personaggio della Destra Italiana di cui Destra Italia, nella Rubrica I PERSONAGGI DELLA DESTRA, vuole ricordare è Peppe Dimitri, emblema della destra extra parlamentere e non solo di recente venuto meno.
Giuseppe Dimitri, meglio conosciuto come Peppe, nato il 27 settembre 1956, Esordì nella militanza nei primi anni Settanta al 'Vivona', liceo classico dell' Eur, il suo quartiere Peppe si avvicinò a Avanguardia Nazionale all'età di 15 anni.
Dimitri divenne in pochi anni una delle figure di riferimento dei giovani neofascisti della Capitale, particolarmente per i giovani di estrema destra che si riunivano davanti al "Fungo", tra i viali dell'Eur.Giuseppe Dimitri, insieme ad altri due militanti Neofasfisti, Roberto Fiore e Gabriele Adinolfi, presso la Libreria Romana gestita da Walter Spedicato fondò allora Lotta Studentesca Nel 1978 il gruppo prenderà il nome definitivo con cui fu piu' noto: Terza Posizione.
Dimitri nel corso della sua gioventù fu imputato anche per scontri e tafferugli vari. Fu condannato, tra i reati piu' gravi, anche per "banda armata.
Il 23 settembre del 1980 Adinolfi, Dimitri, Fiore ed una quarantina di giovanissimi (molti minorenni o appena maggiorenni) furono oggetto di mandato di cattura per reati associativi relativi alla costituzione di "Terza Posizione".
Dimitri uscì di prigione nel 1988.
Nel 1994 Giuseppe Dimitri terminò a tutti gli effetti la militanza extra parlamentare, iscrivendosi ad Alleanza Nazionale. Divenne presidente del circolo "Civiltà Romana" della Capitale.
Si sposò poi con Barbara, dalla quale ebbe due figlie, Virginia e Matilde.
Il 30 marzo 2006 perse la vita, travolto in un incidente stradale.
Il funerale di Peppe Dimitri, mentre la notizia sembrò passare inosservata, richiamò una folla di ministri, parlamentari, ex terroristi, giovani militanti, ultrà da stadio e gente comune.

"Comandante Dimitri, Presente!"

venerdì 13 giugno 2008

L' EURO SCETTICISMO.L' Irlanda boccia la Costituzione Europea! Vittoria refendaria della Destra!


Il popolo irlandese ha deciso, il referendum sulla costituzione europea è stato bocciato anche in Irlanda con il 53,6% dei voti, paese coraggioso, merito anche di una Destra locale, ma Destra con la D maiuscola che ha saputo prendere posizioni coraggiose e ha saputo far capire al popolo irlandese le proprie tesi.
L'euro-scetticismo è dilagante, forse per colpa di BCE incapace di di abbassare il cambio euro dollaro, incapace di abbassere il tasso di sconto, incapace di capire che quelo che gli economisti chiamano "deficit positivo" e proprio necessario, insomma una Europa che sta immiserendo in proprio popolo, si il popolo, perche prima delle euro era diffusa l'idea di Europa nazione.
Con ciò non si intende negativizzare la UE o l'euro ma si vuole dire e ribadire che le varie sinistre europee hanno costruito un giocattolino destinato a rompersi presto perche mal congeniato e costruito peggio.
Chi sa se quel che è rimasto della destra italiana saprà affrontare il problema con tanto coraggio e serenita.
La Lega inizia e chiede il referendum anche in Italia!

giovedì 5 giugno 2008

L'energia nucleare. Che paura ! La destra no!




Dopo il problema avutosi in una centrale nucleare in Slovenia si è riaccesa la polemica anche in Italia. La maggioranza di centro destra, per la verità più di destra, si era dichiarata favorevole al nucleare, e a ragione.
A ragione perche non tutti sanno che le centrali slovene sono tutte di fabbricazione sovietica, e che proprio in Slovenia e ubicata la gemella di quella tristemente famosa e che l' Italia importa la maggior parte della corrente dalla Francia che la produce con il nucleare, in Svizzera ci sono centrali nucleari, allora perche non averne delle nostre?

lunedì 2 giugno 2008

Festa della Repubblica.






Ricorre il 2 giugno la festa della repubblica, ricorrenza per lungo tempo abbandonata, reintrodotta nel 2000, di fatto è la maggiore festa nazionale italiana.
Si ricorda il referendum tenutosi il 2 e 3 giugno 1946, dove per la prima volta a suffraggio univesale gli Italiani furono chiamati a scegliere tra nonarchia e repubblica.
In tutto il mondo nelle ambasciate italiane si tengono feste, dove sono invitati i capi di stato della nazione ospitante.
Articolo 1 della Costituzione:
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
In molti questo articolo lo hanno dimenticato.

mercoledì 21 maggio 2008

Il futuro della destra.





In tanti ci siamo chiesti quale sarebbe stato il futuro della destra dopo le elezioni, l'unica certezza è la scomparsa dei comunisti dal Parlamento,ma il nodo e' rimasto legato, e più stretto che mai.
Il percorso della destra è chiaro, i post fascisti si organizzarono nell'immediato dopo guerra, altri formatisi su testi di pensatori quali Julius Evola ed altri tra cui Benito Mussolini diedero vita al MSI, per arrivare poi nel 1995 ad Alleanza Nazionale.
AN di sicuro è stata una scenta di maturità di una destra, quale quella italiana, atipica ma tipizzata al contesto italiano stesso.
Ma ora, da aprile in poi lo scenario è totalmente cambiato: Il Popolo della Libertà, ed è adesso che nascono le perplessità e i dubbi.
Il Popolo della Libertà sarà un vero soggetto politico capace di coagulare valori, ideali, persone e personaggi, per lo spostamento del centro a destra o sarà solo un nuovo contenitore vuoto di idee, ideali e valori di cui si è fatta portatrice AN e gli altri gruppi extra parlamentari?

lunedì 18 febbraio 2008

PDL E PD, TRA VECCHIO E NUOVO !




di Avv. Angelo Cennamo

Qual'è il suo obiettivo ? " Quello per cui ho fatto AN, scelta di cui rivendico la coerenza anche nell'accenno all'approdo nel Ppe già presente nelle tesi di Fiuggi : unire in un unico soggetto politico la tradizione alternativa alla sinistra". Così Gianfranco Fini risponde alla giornalista Paola Di Caro, nell'intervista pubblicata oggi sul Corriere della sera. Fini, dopo aver superato lo choc del predellino, sembra aver ritrovato l'intesa con il cavaliere e guarda allo storico ed ambizioso progetto del partito unitario con estrema determinazione. Non farà parte del Pdl l'Udc di Casini : " Credo che il divorzio con l'Udc dipenda da un forte contrasto personale tra Casini e Berlusconi", aggiunge il presidente di AN. Ma la scelta isolazionista dell'ex presidente della camera potrebbe far perdere al suo partito diversi eletti e, soprattutto, tanti elettori. La diaspora in Sicilia, ad esempio, è già cominciata. Alcuni esponenti di spicco dell'Udc sicula non avrebbero gradito la svolta autonomista di Casini e starebbero emigrando nel Pdl al seguito di Carlo Giovanardi, tra i primi ad abbandonare lo scudo crociato. Il rischio corso da Casini è alto : il superamento degli sbarramenti del 4% alla camera e dell'8 % al senato non sono affatto scontati. Così come non è scontata la fusione delle forze centriste in un'unica lista. Mastella sarebbe, infatti, intenzionato a correre da solo contro tutti. Berlusconi, intanto, prova a ridimensionare la portata del divorzio, sicuro di farcela anche senza i voti dei suoi ex alleati.
Sull'altro fronte, Veltroni è salito sul pullman che lo porterà in tour per le province italiane. A Pescara la prima tappa. L'ex sindaco di Roma annuncia una clamorosa rimonta nei sondaggi - 2 punti in 6 giorni - e si propone come il fautore della discontinuità che serve al paese. Il programma del PD prevede tagli alle tasse, rilancio dell'economia, opere pubbliche e più sicurezza. Ma se il copia incolla con l'altro programma, quello del Pdl, è ben riuscito nella forma, appare a dir poco inverosimile che il partito di Prodi e di tre quarti dei ministri di questo governo possa promettere il contrario di quanto abbia prodotto la medesima torre di babele negli ultimi venti mesi di legislatura. Veltroni è un bravo comunicatore; in tv buca il video anche meglio del suo avversario. Con la sua faccia da bravo ragazzo, da persona perbene, cresciuta tra i cineforum e le biblioteche dell'Arci, sa infondere fiducia ed entusiasmo. Veltroni è abile nel riciclarsi sempre e a far dimenticare la sua ultratrentennale carriera di ex pci, ex Ds ed ex Ulivo. Quando lo vedi, sembra che sia la prima volta. Ti chiedi : ma dov'era prima?. Stavolta, però, il messaggio di Walter stenterà ad essere compreso. Troppo grandi sono stati i disastri dei suoi compagni di pullman, troppo poco tempo è passato dalla caduta del suo presidente.

lunedì 11 febbraio 2008

I DUELLANTI.



scritto da: Avv. Angelo Cennamo.

Archiviato il governo Prodi, la campagna elettorale per le imminenti elezioni politiche sta per entrare nel vivo. Silvio Berlusconi, raccolta la sfida di Veltroni, lancia, definitivamente, il nuovo partito del Popolo delle libertà, nel quale sono già confluiti Forza Italia, Alleanza Nazionale, la Dc di Rotondi, Alternativa Sociale di Alessandra Mussolini, i Liberaldemocratici di Lamberto Dini e i pensionati di Fatuzzo. La Lega correrà con il proprio simbolo solo nelle regioni del nord, Mastella farà lo stesso in quelle del sud. La Destra di Storace si allea, ma senza rinunciare alla "fiaccola e al tricolore", e propone come candidato premier Daniela Santanchè. Manca all'appello l'Udc di Casini. Il pressing sui centristi è forte : " Condividiamo sgli stessi valori e gli stessi programmi" dice Bonaiuti per agevolare la confluenza. In queste ore Pierferdi dovrà sciogliere, una volta per tutte, i nodi della tormentata alleanza con gli altri partiti della ex Cdl. Dalle colonne del corsera, il suo mentore Forlani gli ha suggerito di non fare tante storie e di aderire alla "semplificazione". Considerando che i vari Follini, Tabacci, Baccini e Giovanardi lo hanno già mollato per approdare ad altri lidi : Pd (Follini), Rosa bianca (Tabacci e Baccini) e Pdl (Giovanardi), all'ex presidente della camera non restano alternative. Quanto varrebbe, d'altronde, una Udc orfana dei predetti, bloccata dal porcellum e svincolata dal cavaliere? Molto poco; meno dei valori dello sbarramento. Sull'altro Fronte, Veltroni apre la campagna elettorale dal paesello umbro di Spello. Scenario suggestivo, bucolico e primordiale. Antico come antica è la guida del Pd : Prodi presidente e Veltroni segretario. Il programma del sindaco di Roma è l'apoteosi dell'astrattismo, ma soprattutto poggia su basi molto fragili : la precedente esperienza governativa del professore. Altro che discontinuità! Veltroni promette di ridurre le tasse, esattamente come fece il suo presidente alla vigilia delle scorse elezioni. Plaude ai buoni risultati nella gestione dei conti pubblici del predecessore, ma omette di riportare i dati pubblicati ieri dal Sole 24 ore sul buco di 7 miliardi di euro lasciato anche dai suoi compagni di partito. Berlusconi annuncia la riduzione delle tasse, maggiore sicurezza ed una politica più attenta alla difesa della vita e della famiglia fondata sul matrimonio. Pochi punti tra i quali non compare il "milione di posti di lavoro", e dove fa il suo ingresso l'etica cristiana come nuova matrice dell'alleanza. E proprio questa, al momento, sembra essere la novità di un possibile Berlusconi ter. Dissoltasi la Margherita e con l'Udc sul punto di confluire nel nuovo partito, il cavaliere strizza l'occhio all'elettorato cattolico proponendosi come l'unico alfiere della politica conservatrice.

lunedì 28 gennaio 2008

Come ai tempi di Antonio La Trippa (o forse peggio)

TRATTO DA: IL BLOG DI MARCELLO FOA http://blog.ilgiornale.it/foa
del 25/01/08

Ma doveva proprio finire così? Lo svenimento di Cusumano, con improvvisa rianimazione al momento del voto, gli sputi, gli insulti, due senatori che festeggiano in aula a spumante e mortadella. E nel centrosinistra, i tentati inciuci dell’ultima ora per recuperare Mastella offrendogli una trentina di poltrone privilegiate negli enti statali e parastatali; l’inopportuna indignazione di Marini che tra l’altro parla un italiano disarmante (ma che razza di presidente del Senato abbiamo? E questo dovrebbe essere il primo ministro di garanzia? Ma per carità). E ancora: insulti, Mastella che cita Neruda, sberleffi. Una sceneggiata indegna che ovviamente ha mandato in estasi i giornalisti stranieri. Ho fatto un giro tra i siti americani, inglesi, francesi e quasi ovunque campeggiava la foto di Cusumano svenuto. Purtroppo gli articoli sull’addio di Prodi, corredati da titoli ironici, erano ai primi dieci posti tra quelli più letti di Time e New York Times. Insomma, abbiamo rimediato l’ennesima figuraccia. Stamattina ho pensato: siamo tornati ai tempi di Totò, quello di Antonio La Trippa, che di seguito vi ripropongo in due passaggi esilaranti. Mi domando: il tempo è passato invano? Forse oggi è persino peggio: La Trippa era un personaggio caricaturale, Cusumano e Barbato senatori di lungo corso.
E se si andrà a votare, è troppo pretendere dai leader di partito che candidino politici persone perlomeno decorose? Resteremo per sempre un Paese incivile?

giovedì 17 gennaio 2008


Scritto da: Avv. Angelo Cennamo
Pubblicato da: www.destraitaliana.eu

Benedetto XVI non farà visita alla università romana de La Sapienza. La decisione è stata presa dopo che 67 docenti, sostenuti da un’orda di studenti indottrinati al comunismo e al laicismo più intollerante, hanno manifestato contro la partecipazione del Pontefice all’inaugurazione del nuovo anno accademico.


Al grido di ” Via il Papa”, un manipolo di teppistelli, più avvezzi ai centri sociali che alle aule universitarie, hanno imposto la propria volontà a quella di migliaia di altri studenti e docenti, laici e cattolici, costringendo la Santa Sede a fare dietrofront. L’episodio ha già fatto il giro del mondo e sta ponendo al centro del dibattito di quste ore l’inquietante clima oscurantista ed inquisitorio che nel nostro paese sta riprendendo corpo nel solco delle atmosfere illiberali sessantottine. Ricorre, infatti, quest’anno il quarantennale della rivoluzione giovanile del maggio francese e la visita di J. Ratzinger alla Sapienza rappresenta per gli emuli, più o meno consapevoli, di quel filone culturale, fatto perlopiù di intolleranza e di squadrismo, una buona opportunità per manifestare il loro assoluto nichilismo, fatto di vuoti, di avversione per ogni forma di confronto libero e civile. Il tutto all’insegna di una presunta laicità, parola mal interpretata o, per meglio dire, ai più sconosciuta. E pensare che nelle università italiane hanno pontificato ex br come Curcio e Scalzone, islamisti collusi con il terrorismo internazionale, ex rifugiati politici e diversi pluricondannati per delitti gravi come banda armata ed omicidio. Il papa no. Lui non può perchè cattolico. Perchè il suo pensiero non interessa a quel branco di teppistelli e a quei 67 docenti comunisti, più o meno vicini ai partiti della estrema sinistra, la stessa che da oltre 40 anni all’università ci ha messo le radici, appropriandosi di tutto, anche dei bandi di concorso. Quella scritta oggi è una delle pagine più nere della democrazia liberale italiana ed occidentale. Un salto all’indietro che fa sprofondare il nostro paese nel peggiore oscurantismo preilluminista. Un calcio in culo a Voltaire e al suo trattato sulla tolleranza. Un calcio in culo a migliaia di trattati di filosofia e di storia europea, grazie ai quali oggi possiamo sentirci uomini liberi e civili, ovunque tranne alla Sapienza.

mercoledì 16 gennaio 2008

Buon compleanno Costituzione.


Il primo gennaio 1948 entrava in vigore la nostra Carta Costituzionale. Quindi essa ha compiuto sessanta anni senza dimostrarli per nulla. Spesso disattesa, spesso criticata, altre volte oggetto di midifiche spesso giustificate, ad esempio quella del 1993 avente ad oggetto l’art.68, inerente le immunità, altre totalmente criticabili, si veda riforma, del resto necessaria, del titolo V.
Da ammirare in essa la lungimiranza dei costituenti, i quali hanno saputo condensare in poche righe concetti per i quali ci sarebbe voluto molto piu inchiostro, quali solidarietà sociali, uguaglianza sia formale che sostanziale, sussidiarietà, diritti civili e politici, difesa della famiglia fondata sul matrimonio, diritto alla difesa, principio di legalità, diritto al lavoro.
Tutti temi attualissimi, insomma un bella sessantenne.
Sarebbe più belle ricordare queste cose anzichè discutere solo di immondizie.

lunedì 7 gennaio 2008




Scritto da: Eduardo Caliano Pubblicato da: http://www.destraitaliana.eu/



Un mio giovane amico, già con un decennio e più in An, lo ha definito “un pugno sulle gengive”. Dopo averlo letto io lo paragono ad un pugno nello stomaco, ma di quelli a cui vai incontro in maniera consapevole, quasi a dire me l’ero cercato…
Questa la sensazione che si prova a leggere il libro di Alessandro Giuli (Il Foglio) dal titolo Il passo delle oche - L’identità irrisolta dei postfascisti (Almirante, Fini, La Russa, Storace e gli altri). Il giornalista de Il Foglio riprende lì dove ha lasciato Nicola Rao con il suo libro La Fiamma e la Celtica. Se Rao ha narrato tutta la storia del postfascismo italiano e dell’MSI fino alla trasformazione in An, Giuli tesse la trama della sua critica proprio a partire dalla nascita di An, affrontando la spinosa questione dell’identità, che definisce “pollaio dei valori”, la poca democraticità di alcuni organi di partito, come Azione Giovani, definita Professione Giovani. Scopriamo così che An si può riassumere, purtroppo, in un gruppo umano con tutte le sue ambizioni e debolezze, impegnato in una traversata nel deserto del postideologismo, dalle catacombe missine al pressapochismo (in stile veltroniano) dei valori. Il passo delle oche è, in altri termini, l’andatura senza progetto, un percorso non lineare e rindondante di una generazione politica figlia del postfascimo disposta a tutto pur di entrare nel Partito Popolare Europeo. Nel capitolo dedicato a Gianni Alemanno (il fascista immaginario) ad un certo punto si può leggere: “quando la destra si slabbra nella forma e s’impoverisce nei contenuti, ma non rinuncia ad arare la terra sempre fertile del consenso purchessia, finisce per somigliare a una filiazione sbiadita dell’antico democristianesimo. […] Perchè se la diversità rivendicata dalla destra si concentra nella gestione dell’esistente e nell’ingrassamento delle buone relazioni, su questo piano incontrerà sempre un vecchio immarcescibile gruppo di democristiani più bravi ed esperti”.
C’è da aggiungere altro? Solo un’ultimissima considerazione, contenuta alla fine del testo: “anche An è votata alla diluizione, il banchetto funebre arriverà, Fini è lì per questo. Storace ci ha riflettuto abbastanza”?

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