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lunedì 18 febbraio 2008

PDL E PD, TRA VECCHIO E NUOVO !




di Avv. Angelo Cennamo

Qual'è il suo obiettivo ? " Quello per cui ho fatto AN, scelta di cui rivendico la coerenza anche nell'accenno all'approdo nel Ppe già presente nelle tesi di Fiuggi : unire in un unico soggetto politico la tradizione alternativa alla sinistra". Così Gianfranco Fini risponde alla giornalista Paola Di Caro, nell'intervista pubblicata oggi sul Corriere della sera. Fini, dopo aver superato lo choc del predellino, sembra aver ritrovato l'intesa con il cavaliere e guarda allo storico ed ambizioso progetto del partito unitario con estrema determinazione. Non farà parte del Pdl l'Udc di Casini : " Credo che il divorzio con l'Udc dipenda da un forte contrasto personale tra Casini e Berlusconi", aggiunge il presidente di AN. Ma la scelta isolazionista dell'ex presidente della camera potrebbe far perdere al suo partito diversi eletti e, soprattutto, tanti elettori. La diaspora in Sicilia, ad esempio, è già cominciata. Alcuni esponenti di spicco dell'Udc sicula non avrebbero gradito la svolta autonomista di Casini e starebbero emigrando nel Pdl al seguito di Carlo Giovanardi, tra i primi ad abbandonare lo scudo crociato. Il rischio corso da Casini è alto : il superamento degli sbarramenti del 4% alla camera e dell'8 % al senato non sono affatto scontati. Così come non è scontata la fusione delle forze centriste in un'unica lista. Mastella sarebbe, infatti, intenzionato a correre da solo contro tutti. Berlusconi, intanto, prova a ridimensionare la portata del divorzio, sicuro di farcela anche senza i voti dei suoi ex alleati.
Sull'altro fronte, Veltroni è salito sul pullman che lo porterà in tour per le province italiane. A Pescara la prima tappa. L'ex sindaco di Roma annuncia una clamorosa rimonta nei sondaggi - 2 punti in 6 giorni - e si propone come il fautore della discontinuità che serve al paese. Il programma del PD prevede tagli alle tasse, rilancio dell'economia, opere pubbliche e più sicurezza. Ma se il copia incolla con l'altro programma, quello del Pdl, è ben riuscito nella forma, appare a dir poco inverosimile che il partito di Prodi e di tre quarti dei ministri di questo governo possa promettere il contrario di quanto abbia prodotto la medesima torre di babele negli ultimi venti mesi di legislatura. Veltroni è un bravo comunicatore; in tv buca il video anche meglio del suo avversario. Con la sua faccia da bravo ragazzo, da persona perbene, cresciuta tra i cineforum e le biblioteche dell'Arci, sa infondere fiducia ed entusiasmo. Veltroni è abile nel riciclarsi sempre e a far dimenticare la sua ultratrentennale carriera di ex pci, ex Ds ed ex Ulivo. Quando lo vedi, sembra che sia la prima volta. Ti chiedi : ma dov'era prima?. Stavolta, però, il messaggio di Walter stenterà ad essere compreso. Troppo grandi sono stati i disastri dei suoi compagni di pullman, troppo poco tempo è passato dalla caduta del suo presidente.

lunedì 11 febbraio 2008

I DUELLANTI.



scritto da: Avv. Angelo Cennamo.

Archiviato il governo Prodi, la campagna elettorale per le imminenti elezioni politiche sta per entrare nel vivo. Silvio Berlusconi, raccolta la sfida di Veltroni, lancia, definitivamente, il nuovo partito del Popolo delle libertà, nel quale sono già confluiti Forza Italia, Alleanza Nazionale, la Dc di Rotondi, Alternativa Sociale di Alessandra Mussolini, i Liberaldemocratici di Lamberto Dini e i pensionati di Fatuzzo. La Lega correrà con il proprio simbolo solo nelle regioni del nord, Mastella farà lo stesso in quelle del sud. La Destra di Storace si allea, ma senza rinunciare alla "fiaccola e al tricolore", e propone come candidato premier Daniela Santanchè. Manca all'appello l'Udc di Casini. Il pressing sui centristi è forte : " Condividiamo sgli stessi valori e gli stessi programmi" dice Bonaiuti per agevolare la confluenza. In queste ore Pierferdi dovrà sciogliere, una volta per tutte, i nodi della tormentata alleanza con gli altri partiti della ex Cdl. Dalle colonne del corsera, il suo mentore Forlani gli ha suggerito di non fare tante storie e di aderire alla "semplificazione". Considerando che i vari Follini, Tabacci, Baccini e Giovanardi lo hanno già mollato per approdare ad altri lidi : Pd (Follini), Rosa bianca (Tabacci e Baccini) e Pdl (Giovanardi), all'ex presidente della camera non restano alternative. Quanto varrebbe, d'altronde, una Udc orfana dei predetti, bloccata dal porcellum e svincolata dal cavaliere? Molto poco; meno dei valori dello sbarramento. Sull'altro Fronte, Veltroni apre la campagna elettorale dal paesello umbro di Spello. Scenario suggestivo, bucolico e primordiale. Antico come antica è la guida del Pd : Prodi presidente e Veltroni segretario. Il programma del sindaco di Roma è l'apoteosi dell'astrattismo, ma soprattutto poggia su basi molto fragili : la precedente esperienza governativa del professore. Altro che discontinuità! Veltroni promette di ridurre le tasse, esattamente come fece il suo presidente alla vigilia delle scorse elezioni. Plaude ai buoni risultati nella gestione dei conti pubblici del predecessore, ma omette di riportare i dati pubblicati ieri dal Sole 24 ore sul buco di 7 miliardi di euro lasciato anche dai suoi compagni di partito. Berlusconi annuncia la riduzione delle tasse, maggiore sicurezza ed una politica più attenta alla difesa della vita e della famiglia fondata sul matrimonio. Pochi punti tra i quali non compare il "milione di posti di lavoro", e dove fa il suo ingresso l'etica cristiana come nuova matrice dell'alleanza. E proprio questa, al momento, sembra essere la novità di un possibile Berlusconi ter. Dissoltasi la Margherita e con l'Udc sul punto di confluire nel nuovo partito, il cavaliere strizza l'occhio all'elettorato cattolico proponendosi come l'unico alfiere della politica conservatrice.

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